STOP AL LAVORO ALL’APERTO

STOP AL LAVORO ALL’APERTO

Stop al Lavoro all’Aperto nelle Ore più Calde: La Nuova Ordinanza della Regione Lombardia

A seguito di numerose richieste da parte delle organizzazioni sindacali, la Regione Lombardia ha emesso oggi un’ordinanza cruciale per la tutela della salute dei lavoratori. A partire da domani, 2 luglio, fino al 15 settembre, sarà vietato il lavoro tra le ore 12:30 e le ore 16:00 in condizioni di prolungata esposizione al sole su tutto il territorio regionale.

Il provvedimento interessa specificatamente i settori:

  • Agricolo
  • Florovivaistico
  • Cantieri edili all’aperto
  • Attività nelle cave

L’applicazione del divieto sarà vincolata alle sole giornate in cui la “mappa del rischio” presente sul sito worklimate.it segnali un livello di rischio alto per i lavoratori esposti al sole che svolgono attività fisica intensa.

Questa ordinanza rappresenta un passo significativo per il riconoscimento del caldo estremo come rischio concreto per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro .

Di seguito il comunicato stampa rilasciato da CISL, CGIL e UIL in merito all’ordinanza:

Emergenza caldo: un primo passo importante per la salute di lavoratrici e lavoratori
Milano, 30 giugno 2025 – Dopo giorni di pressione da parte delle organizzazioni sindacali, oggi si sono riunite presso la Presidenza di Regione Lombardia alla presenza dell’Assessore Bertolaso, con la partecipazione di CGIL, CISL, UIL, le parti datoriali e gli organi di vigilanza.
Durante l’incontro è stata presentata la bozza dell’ordinanza anti-caldo, che sarà firmata domani dal Presidente Attilio Fontana, su proposta dell’assessorato al Welfare guidato da Guido Bertolaso. Si tratta di un passaggio significativo per il riconoscimento del caldo estremo come rischio concreto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il provvedimento prevede la sospensione delle attività lavorative con esposizione al sole e attività fisica intensa dalle 12:30 alle 16:00 nei giorni in cui il rischio è classificato come “alto” sulla base della mappa interattiva di Worklimate.
Come sigle sindacali abbiamo sottolineato l’importanza di questa misura non solo come risposta emergenziale, ma come parte integrante di una strategia di prevenzione della salute dei lavoratori e delle lavoratrici. L’assessorato al Welfare, che comprende anche l’area salute e sicurezza sul lavoro, deve essere sempre più motore di questa visione integrata.
Abbiamo inoltre ribadito la necessità che l’ordinanza sia integrata a livello nazionale da strumenti concreti di sostegno al reddito. In questo senso, riteniamo fondamentale il lavoro già avviato dalle categorie sindacali che seguono il settore agricoltura e florovivaistica, con accordi ad hoc per lo spostamento degli orari lavorativi, insieme al lavoro dalle categorie sindacali del settore edile che richiedono l’applicazione della cassa integrazione prevista per eventi meteo, come copertura per le ore di sospensione lavorativa causa caldo.
Chiediamo che quanto previsto diventi immediatamente esigibile, con l’attivazione effettiva degli strumenti di tutela già esistenti, al fine di garantire la tutela collettiva della salute di lavoratrici e lavoratori e della dignità del lavoro.
La lotta contro gli effetti della crisi climatica non può essere lasciata all’iniziativa dei singoli: è una responsabilità collettiva. Servono regole chiare, tutele universali e un impegno concreto delle istituzioni. Questo è solo un primo passo: domani, con la firma dell’ordinanza da parte del Presidente Fontana, ci aspettiamo la piena operatività delle misure.