NON SPEGNIAMO L’UMANITA’ – IL GRIDO DELLA “MARATONA DELLA PACE” CISL AL TEATRO NAZIONALE DI MILANO

NON SPEGNIAMO L’UMANITA’ – IL GRIDO DELLA “MARATONA DELLA PACE” CISL AL TEATRO NAZIONALE DI MILANO

Il Teatro Nazionale di Milano ha ospitato un’intensa mattinata dedicata alla riflessione e all’azione per la pace, culminata con la tappa lombarda della “Maratona della Pace” promossa dalla CISL, intitolata emblematicamente: “Restiamo Umani”.
​Un teatro gremito, con una forte e sentita partecipazione del “popolo CISLINO”, ha salutato l’intervento di apertura di Fabio Nava, Segretario Generale CISL Lombardia. Nava ha illustrato in maniera completa ed esaustiva gli obiettivi profondi dell’iniziativa: non limitarsi a parlare di pace in astratto, ma “ascoltare le voci di chi sta vivendo nel mondo i conflitti” per comprenderne il vero significato e la sua urgenza.

Un Palco di Testimonianze e Umanità.
​La mattinata è stata scandita da una serie di interventi e testimonianze di straordinario e doloroso impatto umano. Giornalisti, rappresentanti di organizzazioni umanitarie e voci dirette dai teatri di guerra e crisi si sono alternati sul palco, offrendo al pubblico una prospettiva cruda e autentica sulle conseguenze dei conflitti. Le loro parole hanno innescato una profonda riflessione collettiva su come sia possibile non solo “portare la pace”, ma soprattutto “ridare umanità” in contesti segnati dalla violenza e dalla divisione.
​L’emozione ha raggiunto il culmine in un momento particolarmente significativo, che ha sintetizzato il senso più profondo dell’evento.

La Candela che Non Si Spegne
​È stato proprio attraverso un simbolo di speranza che è stato lanciato il messaggio più potente della giornata. Una candela accesa sul palco, piccola ma luminosa, ha veicolato un monito che risuona come un imperativo morale:
​”Non spegniamo l’umanità”

La Maratona della Pace della CISL si conferma così un’iniziativa fondamentale per mobilitare la società civile e il mondo del lavoro, ribadendo con forza che il sindacato non può e non deve essere indifferente di fronte alle grandi tragedie dell’oggi, ma deve farsi promotore di dialogo, solidarietà e di un impegno costante per un futuro più equo e pacifico.